Sono tantissimi gli individui che decidono d’incontrare uno psicoterapeuta per cercare di risolvere difficoltà, disagi, malesseri da cui si sentono afflitti. Si tratta di un percorso che, se si è creata una buona alleanza terapeutica, permette di affrontare e sanare il disagio e la sofferenza psichica ed emotiva favorendo il benessere e la crescita personale della persona.
Tuttavia, non sempre è chiaro come fare per la scelta di una figura professionale che possa aiutarci. Vediamo come possiamo muoverci nello scegliere uno psicoterapeuta.
Lo psicoterapeuta lavora insieme al paziente per offrire uno spazio di miglioramento e di crescita personale. Nello spazio terapeutico il paziente viene accompagnato in un processo di comprensione di sé attraverso una riflessione sui suoi vissuti, sulla sua storia, sui suoi modi di rispondere agli eventi. Il paziente viene aiutato a trovare nuovi modi di lettura di quanto gli è accaduto. Diventa così possibile riscoprire priorità, bisogni inascoltati e dar loro voce e trovare comportamenti più funzionali per il raggiungimento del benessere psicologico.
Molti sono i modi da cui partire per scegliere uno psicoterapeuta. Si può chiedere al proprio medico di base, a persone che hanno già intrapreso un percorso, ad amici, oppure ci si può rivolgere al web e fare confronti e valutazioni personali. A volte l’ubicazione vicino al posto di lavoro o al proprio domicilio può far propendere per una scelta piuttosto che un’altra.
Prima di iniziare un percorso psicoterapeutico sia il paziente che il professionista devono conoscersi . Per questo si prevedono in genere due o tre incontri prima di iniziare il lavoro vero e proprio (anche se già dal primo incontro qualcosa succede) durante i quali verrà valutato da entrambi se c’è empatia, se c’è margine per creare una buona alleanza terapeutica e se e come il terapeuta può essere d’aiuto al paziente.
Se non si crea una sinergia, se al primo impatto il paziente non riconosce nel terapeuta una persona di cui si possa fidare e a cui si possa affidare, il lavoro terapeutico sarà molto difficile se non impossibile. Prerequisito fondamentale per un soddisfacente percorso psicoterapeutico è la sintonizzazione tra terapeuta e paziente. Intendendo per sintonizzazione una forma di connessione profonda, difficilmente verbalizzabile.
Dire che uno psicoterapeuta è bravo o meno in assoluto non è possibile. Non ci sono parametri facilmente individuabili né criteri di valutazione condivisi. La psicoterapia è soprattutto una relazione di collaborazione, la cui riuscita dipende da entrambi i partecipanti. Ogni relazione terapeutica è diversa dall’altra e anche se il terapeuta è lo stesso, una può funzionare bene ed un’altra può incontrare più difficoltà. Per tutte queste ragioni, stabilire a priori se uno psicoterapeuta è bravo o no è quasi impossibile.
Capire quanto dura una psicoterapia non è così immediato, in quanto ci sono molteplici variabili che possono influire sulla durata del percorso. In particolare, il disturbo del paziente, i sintomi, la cronicità della problematica e le caratteristiche specifiche dell’individuo sono gli elementi che influiscono sulla la durata del percorso.
La terapia non deve essere interminabile. Il suo obiettivo, è, al contrario, proprio quello di rendere il paziente autonomo e non dipendente dallo psicoterapeuta.
Per quanto riguarda i costi, invece, è consigliabile far riferimento al CNOP, ovvero il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, che definisce tariffe minime e massime applicabili in base al tipo di servizio erogato. La flessibilità del professionista, dall’altro lato, dipenderà dal fatto se quest’ultimo proviene dal settore pubblico o privato.
Uno psicoterapeuta pubblico sarà sicuramente più economico, ma uno privato evita di aver a che fare con lunghe liste d’attesa e orari poco flessibili.
Scegliere uno psicoterapeuta uomo o donna dipende soprattutto dal sentirsi più a proprio agio con l’uno o con l’altro sesso. Spesso le persone sanno istintivamente se preferiscono lavorare con un terapeuta uomo o una terapeuta donna. Ci sono uomini che riescono a confidarsi solamente con altri uomini, mentre alcuni si trovano a proprio agio soltanto con le donne. Lo stesso vale per le donne. In poche parole, non è possibile dire se è meglio rivolgersi ad uno psicoterapeuta uomo o donna, in quanto la scelta è soggettiva e dipende molto dalla propria storia di vita.
Se non c’è fiducia tra le due parti, come già sottolineato più volte, non è consigliabile iniziare un percorso insieme.
La scelta di uno psicoterapeuta non sempre è facile. Può succedere che già dal primo incontro si senta di aver trovato la persona adatta oppure si capisca di non essere arrivati nel posto giusto.
Altre volte la scelta non è così agevole ed immediata. Potrebbero volerci alcune sedute prima di arrivare ad una decisione. Se si è incerti, non bisogna aver fretta di interrompere gli incontri. Potrebbero esserci altri motivi alla base dell’insicurezza quali la paura di affrontare una psicoterapia e l’impegno emotivo, economico e di tempo che essa richiede. In questi casi è importante riflettere sui dubbi che si hanno e parlarne con il terapeuta in quanto un percorso di psicoterapia si fonda sulla possibilità di aprirsi con sincerità.
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