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Cos'è la sindrome dell'abbandono e come curarla

24/01/2022
sindrome abbandono

Cos'è la sindrome dell'abbandono e come curarla

La tendenza a costruire relazioni affettive significative e mantenerle nel tempo è profondamente radicata nella natura umana e si manifesta fin dalla nascita.

Di conseguenza, la perdita di qualcuno d'importante, che sia dovuta a traumi infantili o a separazioni dolorose, porta inevitabilmente con sé l’ansia e la paura di poter essere abbandonati dagli altri.

Questa difficoltà, può originare vissuti emotivi faticosi, non è una patologia, ma è importante prendersene cura e non trascurarla se si vuole trovare maggior serenità e sicurezza. Scopriamo cos’è la "sindrome dell’abbandono" e come si può affrontare.

Cos’è la "sindrome dell’abbandono"?

"La sindrome dell’abbandono" è un disagio che si manifesta quando ci si sente perduti e vulnerabili, sensazione che si avverte nel momento in cui una persona vicina si allontana o magari viene a mancare.

Situazioni come l’allontanamento di un bambino dalla madre, di una persona anziana che viene portata in una casa di riposo, di un genitore che abbandona il nucleo familiare, sono tutti casi che possono  generare la paura dell’abbandono.

Il timore di rimanere soli o di essere lasciati è comune a tutti, ma alcune persone hanno difficoltà  a trovare le risorse per gestire quest’ansia dolorosa e diventano vittime di un sentimento di angoscia che li pervade costantemente e che rende difficili sia i rapporti di coppia che le relazioni interpersonali.

La sindrome dell’abbandono viene percepita come una vera e propria minaccia alla sopravvivenza fisica e psicologica e la perdita dell’equilibrio e dell’autostima è quasi inevitabile. Le sensazioni possono essere talmente forti da causare attacchi di panico o possono addirittura sfociare nella depressione. Questo accade perché si sono, probabilmente, già vissute delle esperienze dolorose di separazione o svalutazione, per cui la nuova esperienza richiama il dolore della precedente.

Per questi motivi è importante, se si vuole ritrovare un maggior equilibrio, chiedere aiuto ad un professionista per poter guardare insieme a lui cosa generi questa sofferenza e co-costruire degli strumenti per affrontarla.

Quali sono le cause della sindrome dell’abbandono

Le cause della sindrome dell’abbandono possono essere diverse e possono scaturire da svariate situazioni che si verificano durante l’infanzia o nell’età adulta. Nella maggior parte dei casi sono da ricercarsi nell’infanzia e chi soffre di questo malessere molto probabilmente non si è sentito amato e protetto abbastanza.

L’adulto che ha vissuto la perdita delle figure di riferimento, come accade durante la separazione dei genitori ad esempio, senza aver avuto l’opportunità di sviluppare con loro un buon attaccamento, non ha sviluppato una base interiore sicura. Per questo si porta dietro problemi non risolti che lo condurranno da adulto a non avere fiducia nell’altro.

Invece, il bambino che durante l’infanzia ha vissuto la separazione dei genitori senza traumi, è più probabile che da adulto sarà in grado di gestire con facilità le separazioni o altre esperienze negative che farà nel corso della vita. La sicurezza interiore acquisita è alla base della sua autostima e lo aiuta a rapportarsi agli altri con fiducia.

Anche gli adulti che da bambini non hanno avuto esperienze di questo tipo possono comunque sperimentare sentimenti associati alla paura dell’abbandono. I motivi possono essere diversi, come la perdita di una persona cara, di un partner a causa di morte o divorzio o la fine di una relazione.

La paura dell’abbandono può influenzare in modo negativo qualsiasi altra relazione la persona sviluppi, che sia intima, professionale o sociale che, normalmente, sarebbe sana.

Ogni distacco o separazione che causa uno strappo lacerante genera un profondo dolore e lo fa apparire come qualcosa di impossibile da affrontare e da superare.

Insicurezza verso la famiglia, gli amici, il partner e non sentirsi degni di essere amati sono sensazioni molto diffuse, vere e proprie paure che possono portare a comportamenti disfunzionali.

Quando si soffre della "sindrome dell’abbandono" ciò che si può  fare per uscirne è trovare le cause e comprenderle. Solamente vedendo, insieme ad un professionista che non ti lascia solo, le proprie paure si può riuscire a superare questa difficoltà che nella maggior parte dei casi condiziona la vita.

Come riconoscere la sindrome dell’abbandono

Riconoscere i sintomi della "sindrome dell’abbandono" non sempre è facile. Tuttavia, vi sono degli atteggiamenti e degli schemi che mettono in atto coloro che ne soffrono, tramite i quali è possibile individuare la presenza del disagio.

I soggetti affetti dalla paura dell’abbandono tendono a manifestare un iper-controllo sulla persona che temono di perdere. Purtroppo l’effetto elastico di questo atteggiamento è inevitabile e l’altra persona, sentendosi controllata in modo quasi maniacale, tenderà ad allontanarsi.

Il sentirsi vittima è un altro atteggiamento che può sviluppare la persona che soffre di paura dell’abbandono. Il ruolo di vittima assunto dal soggetto ha la funzione di attirare l’attenzione degli altri, comportamento che evidenzia la carenza di autostima che nutre verso sé stesso.

Altri comportamenti tipici di una persona che soffre di "sindrome dell’abbandono" sono la difficoltà a lasciare il partner, la paura di prendere posizioni nette o decisioni importanti, la difficoltà nello stringere legami affettivi, ipersensibilità al giudizio degli altri, rabbia repressa e gelosia.

Le manifestazioni di questo disturbo si possono ripercuotere anche sul fisico, con stanchezza, disturbi dell’alimentazione, del sonno, problemi di digestione, abbassamento delle difese immunitarie. A livello psicologico il soggetto avverte un forte senso di vuoto e angoscia che può vivere in modo doloroso anche nel corpo.

Come curare la sindrome dell’abbandono

L'affrontare la "sindrome dell’abbandono" porta ad un miglioramento dell'autostima e del senso del Sè, per farlo è importante prendersi cura delle proprie ferite. Ovviamente non è un processo facile e occorre del tempo per portarlo a termine.

Per riuscirci è fondamentale farsi seguire da uno psicoterapeuta che aiuti il paziente a dare un senso e un significato alle cause che hanno generato i sintomi della paura dell’abbandono.

Durante le sedute il paziente rileverà i conflitti irrisolti e li elaborerà grazie all’aiuto dello specialista, dando un nome alla sofferenza e al dolore del passato. Il percorso condurrà pian piano la persona ad avere maggiore autostima e fiducia negli altri, fattori indispensabili per stabilire relazioni più sicure.

Sono laureata in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’università degli Studi di Torino. Ho conseguito la specializzazione in Psicologia Psicoanalitica del Sé e Psicoanalisi relazionale presso l’istituto ISIPSE’ di Milano. Ho svolto un Training Psicoanalitico post specializzazione. Sono iscritta all’albo degli Psicologi del Piemonte al n. 8247

Ivana Cerruti

psicologa & psicoterapeuta

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