La sindrome dell’abbandono (per sindrome intendiamo una serie di sintomi e di comportamenti) è un disagio psicologico caratterizzato dalla paura costante di rimanere da soli e di essere abbandonati.
Le persone che soffrono di questo disturbo hanno la sensazione di essere circondate da soggetti imprevedibili, inaffidabili, che da un momento all’altro possono andare via senza pensare a loro.
La sindrome dell’abbandono è un’ansia costante che rende difficile creare un rapporto di fiducia con l’altro.
Chi vive questa paura può diventare vittima di pensieri intrusivi circa l’essere abbandonato, pensieri che possono anche irrompere massicciamente durante la giornata abbassando notevolmente la qualità della vita, soffocando le risorse intellettive e psicologiche della persona.
La sindrome dell’abbandono non può definirsi un vero e proprio disturbo, tuttavia tale sindrome non va trascurata o sottovalutata perché può compromettere in modo significativo la nostra quotidianità portando ad atteggiamenti e comportamenti altamente disfunzionali.
In questo articolo cercheremo di conoscere quali sono i sintomi e le possibili cause di tale sindrome e come la si possa affrontare
Tra i sintomi più frequenti della sindrome dell’abbandono troviamo attacchi di panico, ansia, angoscia, tristezza, senso di solitudine, depressione e tono dell’umore deflesso. A volte, soprattutto se la sindrome è correlata ad altri disturbi di personalità, possono scaturire pensieri suicidi.
Il timore di essere abbandonati può manifestarsi anche con sintomi somatici, quali mal di testa, disturbi gastrointestinali, disturbi dell’alimentazione, nausea, disturbi cardiovascolari, calo delle difese immunitarie.
Il soggetto affetto da questa sindrome ha una bassa autostima e crede di non essere amabile, cioè di non essere degno del rispetto e dell’amore altrui.
Le origini della paura dell’abbandono sono di solito da ricercare nell’infanzia e nelle situazioni vissute con le figure di riferimento.
Una separazione, la perdita improvvisa di una persona cara, il controllo esasperato da parte di un genitore, sono tutti elementi che possono avere ripercussioni nell’età adulta.
Le cause della sindrome dell’abbandono possono essere:
La sindrome dell’abbandono porta ad atteggiamenti e a comportamenti disfunzionali di varia entità. Tra le conseguenze possiamo trovare l’ incapacità a fidarsi, la difficoltà ad entrare in relazioni positive con gli altri, la dipendenza affettiva, i disturbi d’ansia, la difficoltà di gestione della rabbia, i cambiamenti dell’umore, la gelosia ossessiva, l’ipercontrollo dell’altro.
La prima cosa da fare è riconoscere di avere una difficoltà e prendersi cura di sé.
Le paure fanno parte della nostra natura e non devono essere viste sempre solo come qualcosa di negativo. Esse spesso si rivelano utili per far capire che vi sono delle difficoltà. Esplorare le cause che le hanno generate è fondamentale per imparare ad accettarle e a gestirle.
Avere fiducia in se stessi e curare l’autostima. Il rinforzo dell’autostima, spesso profondamente intaccata nei soggetti con forte ansia d’abbandono, contribuisce ad attenuare l’angoscia di essere lasciati. Riuscire a sviluppare la propria autostima permetterà di elaborare delle scelte consapevoli, eliminando la tendenza ad accontentarsi pur di non rimanere da soli.
Significa riuscire a essere se stessi anche in assenza dell’altro, desiderare l’altra persona senza dipendere dalla sua presenza, saper stare da soli e in compagnia. Chi ha autonomia affettiva sa gestire le proprie emozioni in modo equilibrato anche nelle relazioni.
Considerare i lati positivi di un distacco può essere di grande aiuto per superare la sindrome dell’abbandono. Il distacco porta a riflettere su ciò che è accaduto e a vedere ciò che accade da un’altra prospettiva. Ciò può permettere di ripartire utilizzando modalità più funzionali al benessere individuale e relazionale.
Quando la paura dell’abbandono crea forte malessere, impedisce di instaurare rapporti affettivi solidi e porta a relazioni tossiche o comportamenti lesivi può essere importante per la propria salute psicofisica affrontare un percorso psicoterapeutico.
In particolare, la terapia psicodinamica è orientata a esplorare le origini del disturbo e a sostenere la persona nel trovare strategie per affrontare le proprie paure. La psicologia psicodinamica offre differenti modelli teorici per interpretare le cause e le conseguenze dell’angoscia dell’abbandono e offre strumenti terapeutici per elaborare il trauma e favorire la resilienza.
Alla terapia psicodinamica il terapeuta può, se lo ritiene opportuno, affiancare il training autogeno, dando così al paziente più strumenti per affrontare i propri fantasmi interiori.