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Depressione: sintomi fisici e mentali

15/06/2017
depressione femminile

All'origine della depressione vi sono molteplici cause che vanno individuate nei fattori ereditari, nel temperamento, negli eventi della vita e negli stress fisici. Per ciò che riguarda i fattori ereditari sembra confermato il dato che non esistono fattori genetici alla base della depressione, mentre invece la familiarità può essere un fattore di rischio.

Un bambino che cresce in un ambiente dove vi sia un familiare con depressione potrà avere una predisposizione maggiore a contrarre la patologia rispetto ad un altro che non vive tale condizione. Il temperamento è un elemento presente alla nascita ed è definibile come l'intensità con cui si percepiscono le emozioni e gli avvenimenti della vita. Chi nasce con un temperamento depresso potrà avere una predisposizione verso la depressione. Condizioni di vita avverse, perdite precoci (es. perdita dei genitori in età infantile o adolescenziale) possono favorire una strutturazione negativa di sé, della vita, del futuro.

La presenza di stress fisici quali l'uso e l'abuso di sostanze, di farmaci o la presenza di patologie organiche possono predisporre alla depressione. Si parla di concause e di fattori predisponenti poi, proprio perché l'individuo è unico e irripetibile, non tutti coloro che presentano tali fattori predisponenti diventano soggetti depressi.

La depressione non si manifesta unicamente attraverso sintomi mentali come tono dell'umore deflesso, perdita della voglia di vivere, svalutazione di sé, attenzione ridotta, tristezza, ma spesso anche il fisico manda segnali molto evidenti e imparare a riconoscerli è fondamentale per un trattamento adeguato della patologia. Ad esempio: chi è depresso può soffrire di dolori alle articolazioni o ai muscoli - molto frequente è il mal di schiena - ma può soffrire anche di dolori al torace. Il fatto importante è, però, che che tali dolori sono immotivati: che si tratti di mal di stomaco, di mal di testa o di altri fastidi, essi spesso sono il frutto di un auto-convincimento. In questi casi si parla di depressione mascherata, mascherata appunto da una sintomatologia fisica.

I dolori sono spesso il frutto di un auto-convincimento

Tra i sintomi fisici rientra anche la perdita di energia: ci si sente sempre astenici, spossati, rallentati nei movimenti e affaticati. Così, anche le mansioni in apparenza più semplici e meno impegnative diventano degli ostacoli difficili da sormontare, poiché si avverte una spiacevole sensazione di pesantezza. Chi è depresso può avere a che fare con una diminuzione dell'appetito oppure con l'eccesso opposto. Possono aversi, quindi, variazioni di peso molto significative in un senso o nell'altro. Nel giro di un solo mese si può verificare un cambiamento di peso di più del 5%, verso l'alto o verso il basso.
Ancora, la lista dei sintomi fisici include i problemi del sonno: e se per alcuni soggetti ciò vuol dire dormire molto più del solito come movimento difensivo (il sonno può durare anche 16/18 ore: “Se dormo non penso”), per molti altri questo implica una condizione di insonnia. Può capitare che si faccia fatica ad addormentarsi, che ci si svegli di frequente nel corso della notte o che al mattino ci si svegli troppo presto e non si riesca più a prendere sonno: e se già la depressione di per sé porta a sentirsi sempre stanchi, affaticati e giù di corda, è ovvio che un sonno non adeguato non può che peggiorare questo problema.

la depressione è caratterizzata da un sentimento di disperazione

Dal punto di vista psicologico, è noto che la depressione è caratterizzata da un sentimento di disperazione, che di volta in volta si può tradurre in impotenza, in rassegnazione o in tristezza: la visione della vita è nera  perché si ha una prospettiva triste che induce a pensare che non potrà mai succedere niente di interessante o di bello. Ciò si riflette anche in una perdita di interesse rispetto alle attività della vita di tutti i giorni: anche i passatempi che in precedenza erano fonte di sollievo, di gioia e di svago appaiono inutili, e non si nutre alcun entusiasmo nei confronti di hobby, attività o interazioni sociali. Si parla - a tal proposito - di anedonia, proprio per indicare la mancanza di interesse per quasi tutte le attività quotidiane, anche quelle che un tempo regalavano piacere e soddisfazione. Perfino il sesso risente in negativo di questa situazione, non venendo più vissuto come un'esperienza appagante.

Il sesso non viene più vissuto come un'esperienza appagante

Insomma, i sintomi mentali della depressione hanno a che fare con la perdita di capacità di essere felici o di provare piacere, che sia per la visione di un paesaggio, per la compagnia di una persona a cui si vuol bene o per qualsiasi altra ragione. Può predominare la passività ed il diniego delle proprie emozioni o, al contrario, possono prevalere atteggiamenti aggressivi di rabbia e disprezzo per tutto.

Chi è depresso è sempre irritabile

Chi è depresso è sempre irritabile, ha scatti d'ira che nella maggior parte dei casi non sono motivati e si sente sempre agitato. Il rischio è che, nei casi più gravi, si giunga a diventare violenti: la colpa è di un modesto livello di tolleranza, frutto di una spiacevole irrequietezza.
I pensieri di morte sono sempre più ricorrenti, e il suicidio viene idealizzato, anche nel caso in cui non si sia realmente intenzionati a farlo. In più, si palesano delle difficoltà evidenti nel prendere decisioni, poiché si fa fatica a concentrarsi e non si è in grado di pensare come quando si è sani.

Il soggetto depresso non solo non si ama, ma addirittura si disprezza

Ma non è finita qui: purtroppo la depressione porta le persone che ne sono colpite a essere disgustate da sé stesse. Il soggetto depresso non solo non si ama, ma addirittura si disprezza, essendo pervaso da un senso di colpa che non è mai motivato e non ha mai ragion d'essere. Ci si sente inutili, e ogni minimo difetto personale viene amplificato: l'autocritica viene esasperata a livelli eccessivi che causano uno scollamento dalla realtà.

Sono laureata in Psicologia con indirizzo clinico presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Padova e in Pedagogia presso la Facoltà di Magistero di Torino . Ho conseguito la specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica presso l’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica di Torino IPP, un Master in Psicoterapia Bionomica presso il Formist (Scuola di Psicoterapia Bionomia) di Cagliari e sono didatta dell’ICSAT in training autogeno bionomico. Sono iscritta all’albo degli Psicologi al n 169 e all’elenco degli psicoterapeuti della Regione Piemonte.

Anna Ambiveri

psicologa & psicoterapeuta

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