L’ansia è un disturbo molto comune. Le persone che soffrono di ansia spesso lamentano una serie di sintomi fisici come insonnia, spossatezza, disturbi respiratori, mal di testa, disturbi gastrointestinali. Si parla, in questi casi, di somatizzazione. Il disagio emotivo prende “corpo” e consistenza attraverso il corpo.
Con il termine ansia si indica un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano di fronte ad un evento con lo scopo di affrontarlo e risolverlo.
Quindi di per sé l’ansia non è una risposta anomala, anzi l’ansia è una risposta fisiologica che serve per l’adattamento, ma diventa negativa quando la persona tende sempre a percepire come pericolosi o minacciosi stimoli e situazioni ambientali che non lo sono o non sono così preoccupanti come vengono, invece, avvertiti.
Questo stress psichico continuo spesso porta a sviluppare sintomi fisici che non rispecchiano una reale patologia organica. Si parla in questi casi di ansia somatizzata, ovvero di un particolare processo psicofisico che porta il soggetto a manifestare sintomi in una parte del corpo organicamente sana.
La somatizzazione può rappresentare la risposta inconscia al disagio psichico, che non trova altri canali per esprimersi e può diventare, quindi, un linguaggio della sofferenza psichica.
Il corpo e la mente sono un sistema inscindibile e quando l’equilibrio psicologico si altera è possibile che vengano coinvolti il sistema neurovegetativo, quello immunitario, quello muscolo- scheletrico e il sistema endocrino che portano all’insorgenza dei disturbi organici funzionali (senza reale malattia dell’organo). Ogni emozione si manifesta non solo nella mente, ma anche nel corpo, esattamente come accade nella somatizzazione dell’ansia. Ciò spiega perché si possa provare dolore in una parte del corpo, anche quando accurati accertamenti medico-diagnostici danno esito negativo.
Le cause della somatizzazione dell’ansia sono varie, ma tutte hanno alla base la presenza di un disagio psicologico o sociale. L’ansia somatizzata può provenire da forti livelli di stress, da depressione, da tratti ossessivi o, più in generale, da un disagio psicologico profondo.
La somatizzazione dell’ansia può avere conseguenze invasive sulla persona e può perfino destabilizzarla, influenzando in maniera profonda il lavoro e le relazioni sociali. Spesso le persone portatrici di ansia somatizzata si rivolgono agli specialisti medici per capire a cosa siano dovuti i loro disturbi. Capita che consultino più esperti nella speranza di trovare una soluzione ai loro problemi. Nonostante possano fare accurati esami clinici non troveranno una risposta organica alla loro sofferenza.
Il paziente che soffre di questa condizione spesso ignora o addirittura non accetta il fatto che il problema sia di natura psicologica e per questo vaga da un medico all’altro, nel tentativo che qualcuno possa indicargli una cura definitiva. La difficoltà a pensare che l’origine possa essere di natura psicologica è un meccanismo di difesa che ha come obiettivo quello di non rivivere vissuti dolorosi e scomodi.
I sintomi dell’ansia somatizzata sono diversi e si possono manifestare in varie zone del corpo, anche in più apparati nello stesso momento.
Ecco di seguito un elenco dei sintomi portati dall’ansia somatizzata:
La psicoterapia individuale può essere necessaria quando il disturbo di ansia somatizzata dura da molto tempo e quando i sintomi risultano essere molto significativi e invalidanti. In questo caso un intervento clinico più approfondito può rivelarsi indispensabile insieme ad un eventuale integrazione farmacologica.
L’approccio psicodinamico si concentra sulle cause profonde e sui conflitti oltre che sulle difese utilizzate che sono all’origine dei sintomi psicosomatici. Le psicoterapie psicodinamiche solitamente portano a risultati duraturi e rendono più difficili eventuali ricadute.
Il trattamento può richiedere un percorso a lungo termine, non ci sono tempi prestabiliti per ottenere dei risultati significativi. La durata della terapia, infatti, è molto soggettiva ed i tempi dipendono molto dalle caratteristiche del soggetto, dalla sua storia e dall’incidenza della sintomatologia.
Il terapeuta aiuta il paziente a prendere consapevolezza dei suoi dinamismi non funzionali e a riflettere su di essi per elaborarli e ridurre, così, i sintomi dell’ansia generalizzata. Lo psicoterapeuta aiuta ad affrontare i sintomi e a capirne le cause oltre che ad alleggerire il pesante carico emotivo.
Oltre a ciò, lo psicoterapeuta psicodinamico ha il compito di sostenere il paziente in tutti i suoi vissuti dolorosi, dando empatia ed ascolto.
Anche per questo la relazione psicoterapeuta paziente è fondamentale per il buon funzionamento della psicoterapia, è il fulcro attorno al quale gira tutto il processo terapeutico.