L’ansia da prestazione è rappresentata dalla paura eccessiva e sproporzionata per le situazioni in cui è richiesto il raggiungimento di un obiettivo. Le persone immaginano tali eventi come insormontabili, si percepiscono inadeguate e incapaci a rispondere a ciò che viene richiesto. La paura del fallimento e del giudizio negativo la fa da padrone. L'ansia da prestazione tende a rendere difficile al soggetto l'accesso alle proprie risorse bloccandolo in un meccanismo di auto danneggiamento.
In genere, le persone che presentano ansia da prestazione hanno una bassa autostima e temono mettersi in gioco per la paura di un eventuale fallimento che danneggerebbe ulteriormente la fiducia in sé stessi.
L’ansia da prestazione si può manifestare in più ambiti, i più comuni riguardano l’ambito sessuale, quello lavorativo, scolastico, sportivo e dello spettacolo.
L’ansia da prestazione sessuale si manifesta nel contesto delle relazioni sentimentali e insorge quando vi è la paura di non essere all’altezza delle aspettative che si pensa abbia il partner.
L’individuo teme di deludere l’altra persona e l’ansia è tale da portarlo spesso a vivere la sessualità come un’esperienza spiacevole. Entrambi i sessi possono provare questa emozione, ma negli uomini l’ansia da prestazione può far loro vivere la sessualità come un incubo.
Il timore del fallimento e di un giudizio negativo da parte della partner possono originare disfunzione erettile e eiaculazione precoce. L’ansia da prestazione sessuale nella donna può originare secchezza vaginale e difficoltà o incapacità a raggiungere l’orgasmo.
Il risultato è una idea alterata della sessualità e dell’atto d’amore che diventa una messa alla prova di sé stessi con conseguenze, spesso, dolorose e destabilizzanti.
Quando si manifestano stati d'ansia in ambito lavorativo la persona vive una continua preoccupazione e inquietudine per il timore di non essere all’altezza del compito richiesto soprattutto se è in gioco uno sviluppo della carriera.
Un contesto fortemente competitivo, rapporti difficili con i colleghi, l’eccessivo carico di lavoro possono alimentare la paura di fallire e di deludere. L’ angoscia di non rispecchiare le aspettative dei dirigenti e di non svolgere in modo ottimale le proprie mansioni può sfociare in attacchi di panico e mettere a rischio la propria crescita lavorativa.
L’ansia da prestazione scolastica è molto comune in particolare in ambito universitario, ma può presentarsi anche fra gli adolescenti nel contesto della scuola dell’obbligo e addirittura nei bambini che frequentano le elementari.
I giovani che provano quest’ansia generalmente hanno paura di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori e degli insegnanti e temono di deluderli. Gli apprezzamenti positivi sul loro operato possono diventare, paradossalmente, ulteriore fonte di angoscia, poiché possono nutrire l’ansia da prestazione.
L’ansia nello sport può colpire sia gli atleti dilettanti che professionisti. Infatti, l’ambiente sportivo è molto competitivo, le performance vengono valutate da apposite figure e anche il pubblico si aspetta tanto dagli atleti. Tutto questo può scatenare uno stato d’ansia così forte da impedire la possibilità di dare il meglio nelle competizioni. In genere a soffrire maggiormente di questo tipo di ansia sono gli atleti che hanno meno esperienza nel campo, ma in realtà essa è molto diffusa anche fra i professionisti, qualunque sia la disciplina sportiva.
Allo stesso modo di ciò che avviene nell’ambito sportivo, anche in quello dello spettacolo le aspettative del pubblico possono essere molto elevate scatenando negli artisti stati di ansia eccessivi. Tutti gli artisti hanno sperimentato o sperimentano la paura di salire sul palco e per un artista ciò può trasformarsi in un vero e proprio limite.
A prescindere dalla tipologia di ansia i sintomi sono:
Il livello di ansia e le somatizzazioni aumentano in prossimità degli eventi temuti, portando pensieri negativi, senso di impotenza e sensazioni spiacevoli.
Tutto ciò può creare difficoltà nella quotidianità della persona soprattutto se i sintomi diventano invalidanti.
Queste difficoltà possono trovare un aiuto sia con un trattamento farmacologico, sia con un trattamento psicoterapeutico. Spesso i due approcci si integrano in un percorso di crescita personale. In genere l’ansia da prestazione origina da conflitti emotivi non risolti che riguardano il “sentirsi accettato”, voluto e apprezzato per come si è, indipendentemente da ciò che si riesce a fare.
Un approccio psicodinamico facilita l’acquisizione della consapevolezza di ciò che è disfunzionale e che arriva dal passato influenzando ancora negativamente il comportamento attuale.